Comunicato stampa del 10.05.2023: il Museo Organica inaugura il calendario 2023

Comunicato stampa del 10.05.2023

Sabato 13 e domenica 14 maggio il Museo Organica inaugura il calendario 2023 con tanti appuntamenti dedicati all’arte, alla cultura e all’ambiente.

Due le mostre in programma nelle sale espositive dello Spazio CEDAP:
“Purché sia verde?” di Giorgio Urgeghe e “ap:arente’mente” del fotografo Ivano Piva; sabato 13 e domenica 14 tanti i laboratori su ambiente e sostenibilità nell’ambito della due giorni dedicata ai CEAS aperti e al Festival dello Sviluppo Sostenibile.

Nel Bosco di Curadureddu sabato 13 e domenica 14 maggio, il Museo Organica, diretto da Giannella Demuro, inaugura gli eventi che aprono il calendario del 2023 che prevede da maggio a dicembre un fitto calendario di mostre, laboratori, performance, happening, concerti e appuntamenti di trekking culturale dedicati alla scoperta dei luoghi, delle eccellenze del territorio e alla riflessione sui temi della sostenibilità ambientale.

Le inaugurazioni

Si inaugurano domenica 14 maggio, alle ore 11 nelle sale del CEDAP, due nuove mostre visitabili fino al 15 giugno. Per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con Purché sia verde? la nuova e inedita personale di Giorgio Urgeghe a cura di Mariolina Cosseddu; per la sezione di fotografia, sarà la volta del progetto ap:arente’mente di Ivano Piva a cura di Ivo Serafino Fenu.

Le mostre resteranno aperte fino al 15 giugno.

Visitabili all’aperto, lungo i sentieri del bosco di Curadureddu, le opere permanenti del Museo.

Le mostre

Sarà Giorgio Urgeghe, artista decano della ricerca visiva contemporanea in Sardegna, ad inaugurare la nuova stagione con la mostra personale “Purché sia verde?” curata dalla storica e critico d’arte Mariolina Cosseddu che della mostra scrive: «Il titolo della mostra, di fatto, non richiede punto di domanda: eppure quel segno grafico dà senso agli interrogativi che da tempo si pone Giorgio Urgeghe. È indubbia verità che il verde sia il lasciapassare che, ultimamente, apre qualsiasi porta e ci proietta in mondi ideali e consolatori. Un mondo di cose buone, giuste, legittime che salvano il mondo e placano la cattiva coscienza. Viviamo il tempo del “green”, del verde abbagliante che invita al benessere, a riconquistare il paradiso perduto, a capovolgere la realtà mortificante: Linea verde, Il secolo verde, i Racconti verdi, giusto per citare qualche fortunato slogan tra TV e narrativa. Ma sarà davvero così? – si chiede Giorgio Urgeghe. O forse abbiamo creato un altro mito, uno di quelli che Roland Barthes aveva lucidamente analizzato decenni addietro per fornirci una ragionata radiografia degli anni del benessere? Così si fa in fretta a dimenticare i disastri ambientali, la natura martoriata, le pessime abitudini. Può l’arte servire a riflettere su cliché privi di valore? Sull’uso improprio delle parole e della comunicazione superficiale?».

Giorgio Urgeghe nasce a Sassari nel 1963 e qui vive e lavora. Dopo il diploma all’Istituto Statale d’Arte di Sassari, nel 1986 è segnalato alla I Biennale dei Giovani di Sassari. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta è tra i protagonisti delle diverse iniziative del giovane movimento artistico della città. Il suo lavoro si orienta da subito nella duplice direzione della pittura e dell’installazione, non disdegnando altre forme di espressione come la stampa digitale. La sua poetica, articolata spesso tra la dimensione infantile e quella di derivazione fumettistica, fa della giocosità lo specchio rovesciato del mondo degli adulti.

Accanto alla mostra di Giorgio Urgeghe, il 14 maggio si inaugura anche ap:arente’mente di Ivano Piva a cura di Ivo Serafino Fenu. Il progetto fotografico nasce dall’osservazione dei luoghi comunemente dedicati allo svago e al benessere: le spiagge. Qui il fotografo sofferma il suo sguardo, trovando oggetti che rendono quei luoghi solo “apparentemente” paradisiaci: plastiche, rifiuti incautamente abbandonati o riportati a terra dal moto perpetuo del mare che li ha rigurgitati evidenziando incuria e disattenzione. Tolti dal loro contesto questi oggetti diventano reperti: sono ancora riconoscibili per quello che sono stati, ma non facilmente riconducibili al luogo del loro ritrovamento. Trasformati in soggetti fotografici, le immagini vivono nel contrasto tra la loro evidente pericolosità per l’ambiente e l’apparente innocuità. Scrive il curatore Ivo Serafino Fenu: «Ivano Piva conferisce al suo atto di testimonianza un’efficace valenza artistica e concettuale che ne rafforza gli intenti documentari e di denuncia. Dopo una selezione dei materiali raccolti nelle spiagge attua un’operazione di ri-composizione degli stessi su una lavagna luminosa. Da tale processo nascono opere formalmente compiute, ossimoricamente astratte per quanto ottenute da materiali quanto mai concreti e identificabili […], col paradosso di far precipitare la dimensione spirituale e lirica di questi\ in un baratro di decadimento sociale e ambientale ben meno poetico».

Ivano Piva nasce a Torino dove studia grafica pubblicitaria ma viene presto assorbito dalla fotografia. Prima assiste fotografi di Moda a Milano, poi di still-life a New York in studi specializzati nella “food photography”. Dal 1985 si occupa prevalentemente di fotografia commerciale, collaborando con aziende e agenzie di pubblicità. Docente in tecniche di ripresa all’Istituto Europeo di Design dal 2003 al 2021, predilige la semplicità nella comunicazione. Attualmente vive a Monteleone Roccadoria, il secondo paese più piccolo della Sardegna, dove ha scelto di trasferirsi e lavorare.

Con queste due nuove mostre, prosegue la riflessione di Organica sul rapporto uomo-natura: un nuovo momento di “incontro” con i luoghi dell’Isola, un’occasione originale per scoprire la straordinaria bellezza di questa terra, dei suoi territori e dei suoi Parchi e, allo stesso tempo, offrire spunti di riflessione sul complesso rapporto tra essere umano e ambiente naturale, sull’ecologia e sulla sostenibilità, anche nell’ottica della promozione e valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico del Parco del Limbara. Un obiettivo che viene perseguito attraverso i linguaggi visivi del nostro tempo, esplorando il lavoro di artisti che dedicano un’attenzione particolare al mondo della natura e alle tematiche ambientali e che rappresentano alcuni degli esiti più interessanti della ricerca visiva contemporanea in Sardegna e non solo.

CEAS aperti e Festival dello Sviluppo Sostenibile

Il 13 e 14 maggio il CEDAP aderisce all’iniziativa 𝗖𝗘𝗔𝗦 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶 durante le giornate di promozione della rete INFEAS – Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità con Organica GreenLAB, una serie di laboratori dedicati a adulti e bambini. Gli appuntamenti sono inoltre inseriti all’interno della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Sabato 13 maggio a partire dalle 10:00 il Museo Organica accoglierà le mamme e i bambini per il laboratorio di yoga bimbi e pilates Pachamama. Mentre le mamme si dedicheranno alla pratica del pilates insieme all’insegnante Velia Puddu i bimbi – divisi per età 5/7 e 8/10 anni – impareranno insieme all’insegnante di yoga bimbi Letizia Cascioni gli asana e la respirazione yogica in modo giocoso. Le lezioni si terranno all’interno del Museo Organica con un’anteprima speciale delle mostre di arte e fotografia che inaugureranno il giorno dopo.
Laboratorio con posti limitati. Per info e prenotazioni 347 2570908.

Nel pomeriggio del 14 maggio appuntamento con due laboratori dedicati al riciclo creativo e alla natura del Limbara. Dalle 14:30 alle 16:30 il laboratorio Riciclattoli, laboratorio di riuso di rifiuti in plastica che, grazie alla fantasia dei partecipanti, potranno rinascere come giocattoli. Il laboratorio, a cura di Rita Virdis, è aperto a bambine e bambini di ogni età, accompagnati dai genitori o da un adulto. Dalle 16:00 alle 19:00 il workshop Plasticando, a cura dell’architetto Simone Vacca D’avino. L’iniziativa sviluppa nuove idee e tecniche costruttive con l’ausilio della tecnologia e come stimolo della fantasia di bambini e adulti al fine di dar vita a nuovi artigiani digitali. Durante il laboratorio si realizzerà un quadro astratto multisensoriale grazie all’utilizzo di software di analisi tridimensionali delle viste dall’alto del Monte Limbara. Dagli 8 ai 99 anni!

I laboratori Riciclattoli e Plasticando sono gratuiti.
È consigliata la prenotazione (per info: 347 2570908).

Tutti gli eventi di Organica si tengono alle pendici del Monte Limbara, nei dintorni di Tempio Pausania: nel Bosco di Curadureddu e presso il CEDAP – Centro di Educazione e Documentazione sull’Ambiente e sul Paesaggio.

Lo spazio del CEDAP dispone di due sale espositive, una dedicata all’arte contemporanea e l’altra alla fotografia ed è anche un punto informativo per le attività escursionistiche, ambientali e culturali del territorio.

La località è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.

Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte curato dal critico d’arte Giannella Demuro e realizzato con il supporto del Comune di Tempio Pausania, della Fondazione di Sardegna, della Regione Sardegna – Assessorato della difesa dell’Ambiente, di Salude & Trigu – Camera di Commercio di Sassari e in collaborazione con: Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna Fo.Re.S.T.A.S., Confcommercio Nord Sardegna, GAL Gallura, Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Italia Patria della Bellezza, Touring Club Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari; con le associazioni: AIPD – Associazione Italiana Persone Down – sez. Gallura, Iskeliu, La Sardegna vista da vicino, Omnia, S’Ala Produzione, Sonos & Sounds; con i partner: Centro Multidisciplinare L’Arcobaleno, Cantina Sociale Gallura, Cinedigital srl, Escursì.com, Gallura Mia srl, Giua abbigliamento, Il Nuovo Giardino, Il Vecchio Corso BB, Hotel Pausania Inn, Vallicciola Nature Hotel.


città: Tempio Pausania (SS)
sede: Monte Limbara | località Curadureddu / CEDAP – Centro di Educazione e Documentazione Ambientale e Paesaggistica del Limbara (SS 392 Tempio-Oschiri)

INFO
cell. 339 5906900 | info@tramedarte.org

tramedarte
www.tramedarte.org

Mostre allo Spazio CEDAP
orari apertura: dal martedì al giovedì 12-17; dal venerdì alla domenica 12–18, chiuso il lunedì.

INFO
cell. 339 5906900; 347 2570908 | info@tramedarte.org